I percettori di Assegno di Inclusione non hanno tutti gli stessi obblighi. C’è chi è esonerato dalla ricerca di un’occupazione.
Lo Stato non eroga l’Assegno di Inclusione come una paghetta mensile, accusa più volte lanciata con riferimento al Reddito di Cittadinanza. Prevede degli obblighi per i percettori come trovare lavoro recandosi frequentemente presso un Centro per l’Impiego.
I componenti di famiglie con minori, disabili, over 65 e soggetti in condizioni svantaggiose possono richiedere l’Assegno di Inclusione che prevede un versamento mensile di base di 480 euro. I beneficiari dovranno rispettare requisiti reddituali, patrimoniali e rimanere entro la soglia ISEE di 9.360 euro. Chi ha altre entrare vedrà l’AdI decurtato in modo proporzionale secondo un determinato conteggio.
Oltre a soddisfare i citati requisiti, per ricevere il sussidio bisogna sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale registrandosi al SIIL, la piattaforma di inclusione sociale che trasmette le informazioni sui percettori AdI ai Centri per l’impiego. Accettare il PAD, infatti, significa mettersi in gioco nella ricerca di un lavoro senza avere la possibilità di rifiutare neanche una offerta di lavoro congrua. I percorsi lavorativi sono, dunque, obbligatori o in alternativa – in base alle caratteristiche del richiedente – si dovranno intraprendere percorsi di inclusione sociale.
Il PAD permette di creare un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro o all’inclusione sociale. Solo dopo averlo sottoscritto inizieranno le erogazioni dell’Assegno di Inclusione. Tra gli obblighi derivanti dalla firma quello di recarsi entro 120 giorni presso un Centro per l’Impiego. Questa direttiva vale per i membri occupabili del nucleo familiare, coloro che possono essere avviati al mondo del lavoro. Ci sono categorie di percettori esonerati dall’obbligo di cercare un’occupazione a causa delle condizioni di salute o degli impegni sociali.
Non devono cercare lavoro i titolari di pensione diretta e gli over 60 con situazione economica stabile o se sono già inseriti in programmi di assistenza previdenziale. Sono esonerati anche i cittadini con disabilità e coloro che sono affetti da patologie oncologiche. L’obbligo non vale nemmeno per i membri del nucleo con carichi di cura e per i cittadini coinvolti in percorsi di protezione contro la violenza di genere.
Queste condizioni complesse o vulnerabili, dunque, permettono di ricevere l’Assegno di Inclusione nonostante non si cerchi attivamente lavoro. In ogni altro caso il percorso di inserimento lavorativo o inclusione sociale dovrà essere intrapreso o si rischia la sospensione della misura e successivamente la decadenza dal diritto di ricevere il sussidio.
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