Il Bonus Befana potrebbe arrivare prima, già nel 2024: l’ipotesi e di che si tratta, i dettagli da sapere sulla misura
Desta attenzione il Bonus Befana, la misura che potrebbe essere anticipata ed arrivare già entro l’anno in corso. La misura infatti potrebbe venir inserita quale emendamento all’interno del decreto Ominibus.
Potrebbe giungere prima del previsto, il Bonus Befana, così come anticipato qualche giorno fa dal vice-ministero dell’Economia Maurizio Leo e confermato dal Sole 24 Ore, che spiega che il governo avrebbe l’intenzione di anticipare e rivedere la misura da ottanta euro netti, cento lordi, per le famiglie. La misura riguarda in particolare i lavoratori dipendenti con figli, i cui redditi sono fra 8.500 e 28 mila euro all’anno, e in un primo momento era stata annunciata per gennaio.
Occorre al riguardo tener presente che l‘ipotesi in questione si trova al momento in fase di valutazione, e le decisioni non sono state ancora prese, a proposito del bonus che era stato programmato col decreto legislativo Irpef – Ires del trenta aprile scorso, e che invece potrebbe, qualora l’ipotesi stessa fosse confermata, arrivare già entro la fine dell’anno in corso.
L’ipotesi riguarderebbe quindi un aumento pari a cento euro in busta paga a dicembre, insieme alla tredicesima. Ad ora il testo del decreto si trova al vaglio degli uffici del Ministero, e nel frattempo la misura, come detto, potrebbe esser inserita quale emendamento all’interno della legge di conversione del decreto Omnibus, oggetto d’esame da parte delle commissioni Bilancio e Finanza del Senato.
Bonus Befana anticipato? Chi riguarda, requisiti per avere l’aumento in busta paga
L’attenzione è sempre dunque molto alta, quando in generale si parla di bonus e di misure, proprio come in questo caso in merito al Bonus Befana che, come detto, potrebbe arrivare già entro il 2024 ed esser dunque anticipato, sebbene al momento si tratti comunque di un ipotesi e le decisioni al riguardo non sono state ancora prese. Ma quali saranno i destinatari del Bonus Befana? Stando a quanto emerso sino ad oggi, la misura dovrebbe arrivare ai nuclei monogenitoriali e dipendenti con un coniuge e quantomeno un figlio a carico.
Per quel che concerne i requisiti ai fini dell’ottenimento dell’aumento in busta paga, anzitutto vi è quello del reddito complessivo non maggiore di 28 mila euro. Poi, coniuge non separato e quantomeno un figlio, entrambi a carico, oppure quantomeno un figlio a carico, qualora l’altro genitore non vi sia o non vi sia stato il riconoscimento del figlio ed il contraente non sia coniugato oppure, qualora lo fosse, si sia poi separato, o qualora vi siano figli adottivi, affidati oppure affiliati del solo contribuente non coniugato, oppure qualora coniugato, poi in seguito separato.
Fra i requisiti, vi è anche quella dell’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendenti, percepiti dal soggetto, ad eccezione di pensioni ed assegni equiparati, il cui importo sia maggiore di quello delle detrazioni che spettano. In ogni caso, come chiarito dal vice-ministro Leo, non si possono escludere anche altre modifiche che potrebbero toccare tanto l’aspetto dei requisiti quanto quello dell’importo.