Un valore dell’ISEE basso permette di richiedere un maggior numero di Bonus e agevolazioni. Scopriamo, quindi, come ridurlo al massimo.
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente descrive la situazione reddituale e patrimoniale delle famiglia italiane. In base al valore calcolato si potranno conoscere gli aiuti a cui avere accesso per ridurre alcune spese.
Tra pochi mesi sarà necessario procedere con il calcolo dell’ISEE 2025. Per abbassare il valore bisogna pensare fin da subito ad eventuali escamotage per abbassare l’ISEE anche se le informazioni che incideranno sul prossimo Indicatore saranno quelle relative al 2023. Il conteggio, infatti, tiene conto dei redditi e del patrimonio dei due anni precedenti all’inoltro della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Solo se nel corso dell’ultimo anno la situazione reddituale ha subito un drastico cambiamento in peggio allora nel 2025 sarà possibile chiedere l’ISEE corrente e prendere come riferimento redditi e patrimoni nel 2024.
Questo dell’ISEE corrente è un primo modo utile e legale per abbassare il valore finale e avere accesso a più agevolazioni. Occorre ricordare, però, che la validità è più breve rispetto all’ISEE ordinario. Non dura dodici mesi, da gennaio a dicembre ma solo sei mesi a partire dalla richiesta. Significa che chi ha calcolato l’ISEE corrente ad aprile dovrà procedere con una nuova compilazione della DSU entro settembre o il valore considerato per Bonus e agevolazioni tornerà ad essere quello dell’ISEE ordinario.
Oltre l’ISEE corrente, per abbassare l’ISEE si possono comprare Titoli di Stato, Buoni fruttiferi postali o altri strumenti di risparmio garantiti dallo Stato italiano. A breve, infatti, usciranno dal calcolo ISEE se sotto i 50 mila euro. Lo ha stabilito la Legge di Bilancio 2024 ma si è ancora in attesa del Decreto attuativo che permetterà all’INPS di modificare il sistema di calcolo ISEE togliendo i prodotti citati. Accantonando grosse cifre risulterà più passa la giacenza media sul conto e si abbasserà il valore dell’Indicatore.
Un altro escamotage efficace è dare un immobile non utilizzato in usufrutto. La proprietà non risulterà più nell’ISEE ma occorrerà invece indicare l’introito ottenuto dall’usufrutto. Anche un cambio di residenza potrebbe servire allo scopo. Nel conteggio, infatti, sono inclusi i redditi e il patrimonio di tutti i soggetti del nucleo familiare. Se uno dei membri dovesse uscire dal nucleo spostando la residenza allora non sarà più conteggiato. Naturalmente l’effetto si noterà solo se questo componente era percettore di un reddito o in possesso di un patrimonio mobiliare o immobiliare.
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