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Economia

In pensione con 20, 30 e 40 anni di contributi: le misure attive (alcune per poco tempo)

Quali sono le misure del sistema previdenziale italiano che permettono il pensionamento con 20, 30 o 40 anni di contributi?

Non è mai troppo presto per pensare e pianificare la pensione. Anche i giovani lavoratori devono iniziare a conoscere le possibilità di pensionamento anche se da oggi fino a quando potranno realmente lasciare il mondo del lavoro gli scivoli potrebbero cambiare notevolmente.

La pensione con 20, 30 o 40 anni di contributi (Capitanoultimo.it)

La certezza è una sola, maturare contributi è fondamentale per garantirsi una pensione sufficiente per vivere agiatamente. Pure se 20 anni di contribuzione possono bastare per lasciare il mondo del lavoro bisogna essere consapevoli che non saranno mai sufficienti per ricevere un ricco assegno a meno che non si abbia uno stipendio di 4 mila euro al mese. La carriera lavorativa lunga e continuativa, dunque, è l’unica possibilità per vivere una serena vecchiaia da punto di vista economico.

Qualora si abbia già la consapevolezza che ciò non accadrà allora è bene pensare fino a che si è in tempo ad una forma di previdenza complementare. Ad incidere sul futuro anche lo scivolo che si sceglierà di richiedere per andare in pensione. Alcuni sono più convenienti, altri riducono nettamente l’assegno pensionistico. Vediamo quali sono ad oggi le misure attive e quanti contributi richiedono.

Come può andare in pensione chi ha tra i 20 e i 40 anni di contributi

Venti anni di contributi sono sufficienti per la pensione di vecchiaia raggiungibile a 67 anni di età. Se il lavoratore ha iniziato a versare i contributi dal 1996 in poi dovrà rispettare anche un altro requisito ossia percepire un assegno di importo pari o superiore all’assegno sociale (534,41 euro nel 2024). I contributivi puri possono anche anticipare il pensionamento a 64 anni con 20 anni di contributi ma in questo caso dovranno aver raggiunto un assegno pari a tre volte l’assegno sociale, 1.603 euro circa.

Gli scivoli di pensionamento tra cui scegliere (Capitanoultimo.it)

Il limite scende a 2,8 volte per le lavoratrici con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli. Un altro scivolo con 20 anni di contributi è la pensione di vecchiaia anticipata dedicata agli invalidi con percentuale non inferiore all’80%. L’età richiesta è 61 anni per gli uomini e 56 per le donne. Passiamo ai 30 anni di contributi. Sono necessari per l’APE Sociale insieme ai 63 anni e cinque mesi di età se si è invalidi al 74%, disoccupati oppure caregiver.

L’importo massimo dell’assegno sarà di 1.500 euro fino al compimento dei 67 anni. Con 35 anni di contributi si accede ad Opzione Donna a 60, 59 o 58 anni di età in base al numero dei figli mentre 40 anni è un limite da superare, Servono 41 anni per la pensione precoci e Quota 103 mentre per la pensione anticipata ordinaria servono 42 anni e dieci mesi (un anno in meno per le donne).

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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