In quale data si possono accendere i termosifoni per quel che riguarda il riscaldamento nel 2024: le zone e cosa c’è da sapere in merito
È sempre più vicino il momento legato all’accensione del riscaldamento nel 2024 e dei termosifoni a casa, con il Paese che è diviso in sei diverse zone, le cui data di accessione vanno da 15 ottobre al primo dicembre. Ecco che in tanti si chiedono, rispetto al riscaldamento, quando si accedono i termosifoni.
Per quanto riguarda il riscaldamento e l’accensione dei termosifoni, occorre sapere che l’Italia è divisa in 6 zone, e le date rispetto all’accensione stessa varia dal quindici ottobre al primo dicembre. Riguardo invece lo spegnimento, questo è previsto fra il quindici marzo ed il quindici di aprile.
Bisogna prestare attenzione alla questione legata alle multe, dal momento che qualora si trasgredisse, sono possibile ammende che vanno da un minimo di cinquecento ad un massimo di tremila euro. A prevederlo è la diretta dell’UE di riferimento. Inoltre, sono possibili anche multe condominiali oppure degli enti locali.
Il ricorso al riscaldamento domestico è soggetto a normativa, ovverosia il decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 16.04.2013, che si occupa della gestione degli impianti termici, con l’indicazione delle date relative all’accensione e allo spegnimento.
Il punto da tener presente è la zona climatica, dal momento che ve ne sono sei con regole diverse. Al massimo, la temperatura dei termosifoni è pari a diciannove gradi. Due, quelli di tolleranza. Altresì, per coloro che abitano in condominio potrebbero esservi anche talune regole maggiormente specifiche riguardo l’impiego del riscaldamento centralizzato.
Riscaldamento e data di accensione e spegnimento termosifoni 2024: le varie zone e altri dettagli
Per quanto riguarda il riscaldamento, sono i comuni a decidere le date di accensione dei termosifoni, e questi ad ora non si sono espressi. Nel caso di presupposti particolari tesi a giustificare un cambiamento, possono sopraggiungere eventuali deroghe da parte del Comune.
Si pensi al caso in cui le temperature restino tiepide per più tempo, con il sindaco che potrebbe decidere di posticipare la data di accensione. E viceversa, nel caso il cui il caldo ad esempio tardasse ad arrivare, ad esser posticipata potrebbe essere la data di spegnimento. Inoltre, da parte dei Comuni è anche possibile la modifica della temperatura massima permessa.
Rispetto alle multe per chi non rispettasse le regole, il rischio riguarda una sanzione pecuniaria che va da cinquecento sino a tremila euro, e occorre considerare anche eventuali multe previste dal regolamento del condominio, per al massimo duecento euro a violazione, che possono arrivare ad ottocento nel caso di recidiva. Anche gli Enti Locali potrebbero decidere inoltre altre sanzioni.
Entrando nel dettaglio delle zone, della Zona A fanno parte: Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa, e stando a ciò che è previsto dal decreto, l’accensione dei termosifoni può aver luogo dal primo dicembre, per sei ore giornaliere al massimo. Lo spegnimento, entro il quindici marzo.
Zona B, con l’accensione che può esser stabilita a partire dal primo dicembre, al massimo per otto ore giornaliere, e lo spegnimento al trentuno marzo. Di tale zona fanno parte le seguenti province:
- Agrigento;
- Catania;
- Crotone;
- Messina;
- Palermo;
- Reggio Calabria;
- Siracusa;
- Trapani.
Rispetto alla Zona C, l’accensione dal quindici novembre e sino al 31 marzo. Al massimo, per dieci ore giornaliere. Si tratta dei territori di:
- Bari; Benevento;
- Brindisi;
- Cagliari;
- Caserta;
- Catanzaro;
- Cosenza;
- Imperia;
- Latina;
- Lecce;
- Napoli;
- Oristano;
- Ragusa;
- Salerno;
- Sassari;
- Taranto.
Le altre zone
Passando alla Zona D, l’accensione si prevede dal primo novembre, lo spegnimento al quindici di aprile, il tutto per dodici ore giornaliere. Ad essere comprese sono le province di:
- Ascoli Piceno;
- Avellino;
- Caltanissetta;
- Chieti;
- Firenze;
- Foggia.
- Forlì;
- Genova;
- Grosseto;
- Isernia;
- La Spezia;
- Livorno;
- Lucca;
- Macerata;
- Massa Carrara;
- Matera;
- Nuoro;
- Pesaro;
- Pescara;
- Pisa;
- Pistoia;
- Prato;
- Roma;
- Savona;
- Siena;
- Teramo;
- Terni;
- Vibo Valentia;
- Viterbo.
Proseguendo con la Zona E, l’accensione in tal caso può esservi dal quindici di ottobre per quattordici ore giornaliere, mentre lo spegnimento al quindici di aprile. Si tratta delle province di:
- Alessandria;
- Aosta;
- Arezzo;
- Asti;
- Bergamo;
- Biella;
- Bologna;
- Bolzano;
- Brescia;
- Campobasso;
- Como;
- Cremona;
- Enna;
- Ferrara;
- Frosinone;
- Gorizia;
- L’Aquila;
- Lecco;
- Lodi;
- Milano;
- Modena;
- Novara;
- Padova;
- Parma;
- Pavia;
- Perugia;
- Piacenza;
- Pordenone;
- Potenza;
- Ravenna;
- Reggio Emilia;
- Rieti;
- Rimini;
- Rovigo;
- Sondrio;
- Torino;
- Treviso;
- Trieste;
- Udine;
- Varese;
- Venezia;
- Verbania;
- Vercelli;
- Verona;
- Vicenza.
Infine, la Zona F che comprende i territori di Belluno, Cuneo e Trento, e non sono previsti limiti a dispetto delle altre aree.