Il Fisco farà scattare subito i controlli sul conto corrente qualora si commetta un banale errore nella compilazione del bonifico.
Il rischio di subire un accertamento del Fisco è alto per gli italiani. Basta poco per destare l’attenzione su di sé e il proprio corrente, a volte è sufficiente non fare nulla per far scattare la verifica. Com’è possibile?
La collaborazione tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza renderà ancora più stringenti i controlli sui cittadini. Sono pronte le liste selettive dei controlli sui conti correnti e l’Archivio dei rapporti finanziari sarà la fonte da cui si attingeranno i dati di cui il Fisco ha bisogno per individuare i contribuenti a rischio.
L’Intelligenza Artificiale sosterrà il lavoro di identificazione degli evasori (o possibili evasori) anche se poi il compito di decidere se avviare un accertamento o meno spetterà agli impiegati dell’AdE. Incongruenze, omissioni ed errori possono far scattare l’allarme. Il Fisco controlla versamenti, prelievi, trasferimenti di denaro. A tal proposito è bene ricordare che il bonifico pur essendo apprezzato come strumento perché traccia i pagamenti può portare il contribuente dritto nei controlli fiscali. Per quale motivo?
Bonifico bancario, la causale deve essere sempre specificata
Il Fisco ha bisogno di conoscere il motivo alla base di un trasferimento di denaro oppure presumerà che si tratti di un atto illecito e avvierà delle verifiche. Da qui l’importanza di inserire sempre la causale nel bonifico. Non bisogna mai lasciare in bianco questo riferimento anche se si reputa un’azione superflua. Mettiamo il caso che si vogliano prestare dei soldi ad un amico in difficoltà. Indipendentemente dalla cifra – potrebbero essere 20 euro come 100 o 1.000 – occorrerà specificare nella causale il motivo del trasferimento della somma.
Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che se non si inserisce tale causale il bonifico parte lo stesso. Non parliamo di un elemento importante ai fini del movimento di denaro ma di un dettaglio essenziale per il Fisco. “Contributo spese”, “Canone di locazione settembre 2024”, “Prima rata palestra”, la causale dovrà riportare esattamente il perché si trasferisce denaro in modo tale da tener traccia dei movimenti ricordandone le motivazioni e da usare il contenuto ai fini probatori in caso di indagini da parte dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre la causale permette di eliminare ogni dubbio di presunzione di reddito ossia la regola secondo cui ogni versamento sul conto corrente è da considerarsi fonte di reddito a meno che non si provi il contrario.